Il 63% delle pazienti italiane ha superato la malattia. In occasione della Seconda Giornata della Salute della Donna, l'associazione Italiana di Oncologia Medica fa il punto sulle neoplasie nella popolazione femminile
Le donne che hanno superato un tumore sono in costante aumento: sono oggi il 63% delle italiane colpite da una neoplasia. Nel tumore al seno,la percentuale è ormai dell'85%. Dati incoraggianti che proprio in questi giorni, alla vigilia della Seconda Giornata della Salute della Donna (22 aprile), è importante ricordare.
I numeri di tumori nelle donne e l'aderenza alla diagnosi precoce. Ci sono altri numeri su cui è importante puntare l'attenzione: 176.200 sono le donne che solo lo scorso anno si sono ammalate di cancro in Italia; un milione e 700 mila sono invece quelle che oggi vivono con alle spalle una diagnosi. A fare il punto è l'Associazione italiana di Oncologia Medica (Aiom), che aderisce alla Giornata promossa dal Ministero della Salute. E che sottolinea l'importanza degli screening per la diagnosi precoce, a cui ancora troppe poche donne partecipano: “Oggi abbiamo a disposizione armi efficaci per affrontare la malattia ma è essenziale migliorare l’adesione agli screening anti-cancro”, spiega Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom. “Nel 2015 – continua – sono state invitate circa 1 milione e 728 mila italiane a eseguire la mammografia, fondamentale per individuare il tumore del seno in fase precoce, ma solo il 55% ha aderito. Preoccupa in particolare la differenza fra Nord (63%), Centro (56%) e Sud (36%). Ancora insufficiente anche l’adesione al Pap-test per l’individuazione del tumore della cervice uterina, uno dei più frequenti nelle giovani donne (under 50), al quinto posto con 2.300 nuove diagnosi stimate nel 2016 in Italia”. Nel 2015 – fa sapere l'Aiom – sono state invitate a eseguire l’esame poco più di 1 milione e 624mila donne, ma ha aderito solo il 39,8%. Per la prima volta dal triennio 2008-2010 l’adesione è scesa, seppure di poco, sotto il 40%.
Il nuovo Test HPV. Alcuni programmi di screening hanno sostituito il Pap-test con il test HPV (Human Papilloma Virus) a seguito della pubblicazione delle raccomandazioni del Ministero della Salute nel Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012. Numerosi studi, infatti, hanno evidenziato una maggiore sensibilità del test HPV nell’individuazione di lesioni tumorali rispetto al Pap-test. “Il nostro Paese – continua Pinto – primo in Europa insieme all’Olanda, ha deciso di innovare questo programma di prevenzione dando indicazione ai decisori regionali di spostarsi verso l’HPV test come test primario dello screening cervicale. È un cambiamento che sta progressivamente prendendo piede: nel 2015, 49 programmi di screening hanno utilizzato la ricerca del Dna di tipi ‘ad alto rischio’ di papillomavirus umano come test primario di screening. La proporzione di donne invitate allo screening con questo esame è ora del 16%, quasi doppia rispetto al 2012. L’adesione è stata del 50,1%, superiore a quella generale all’invito allo screening”.
Prevenzione primaria: attenzione al fumo. I tumori più frequenti nelle donne sono quello della mammella (30%), colon-retto (13%), polmone (6%), tiroide (5%) e corpo dell’utero (5%). In particolare, il tumore del polmone sta aumentando: “Il vizio del fumo è sempre più al femminile”, conclude Pinto: “Anche se questa abitudine è più diffusa negli uomini (33%), va comunque evidenziato che, nel complesso, il 23% delle italiane è fumatore abituale. Un dato inquietante che indica la necessità di intraprendere azioni ad ampio spettro di contrasto al tabagismo. Infatti tra il 1999 e il 2011 l’incidenza del carcinoma del polmone è diminuita del 20,4% tra gli uomini, mentre è aumentata del 34% nelle donne”.
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