Il carcinoma duttale e il carcinoma lobulare si
definiscono in situ quando sono confinati all’interno della membrana basale e non hanno
oltrepassato questa : prendono origine rispettivamente dai dotti galattofori e
dai lobuli. Benchè siano accomunati da questa caratteristica si comportano in
maniera differente.
Il carcinoma lobulare in situ è stato a lungo considerato un
precursore del tumore lobulare invasivo, vale a dire lo stadio precoce di
questa forma tumorale. Da ciò derivava la conclusione che il decorso naturale
di questa condizione sarebbe stata l’evoluzione in tumore invasivo.
Da qualche tempo , però, la ricerca ha indotto a ritenere
che il carcinoma lobulare in situ sia più simile all’iperplasia atipica che al
carcinoma invasivo e che quindi le donne che ne sono affette abbiano
semplicemente un aumentato rischio di sviluppare un tumore al seno infiltrante
( indipendentemente dalla localizzazione del carcinoma lobulare in situ) che può
essere stimato nell’1% l’anno.: Ciò ha
cambiato in modo con cui si affronta questa condizione Il più delle voltesi opta per “controlli
periodici ravvicinati”, vale a dire l’esecuzione di controlli periodici che
verifichino il decorso della lesione e identifichino precocemente l’eventuale
comparsa di nuovi noduli e variazioni delle microcalcificazioni:
Diverso è il caso del carcinoma duttale in situ: In tal
caso, il carcinoma, se non trattato, in molti casi tende a evolversi in una
forma invasiva: Tuttavia non è possibile sapere né in quali donne diventerà
invasivo né con quale velocità si verificherà questa progressione: Il carcinoma
duttale in situ viene quindi quasi sempre trattato per prevenire l’insorgenza
di un carcinoma invasivo con un intervento di chirurgia conservativa. Studi
recenti hanno però suggerito che anche in questo caso si possa ricorrere, con
il consenso della donna, alla strategia della vigile attesa. Si tratta di una
scelta che può dipendere da molti fattori , non ultimi il carattere della
persona, la costanza nel sottoporsi ai controlli e la disponibilità nel luogo
di residenza di centri con competenze e apparecchiature adatte.
Il carcinoma duttale in situ un tempo era molto raro, ma la
sua diffusione è cresciuta nell’ultimo ventennio, probabilmente perchè viene
spesso identificato con la mammografia e con l’aumentare dei programmi di screening. Si tratta quindi di un aumento di incidenza
quasi certamente apparente, legato alle aumentate capacità diagnostiche.
Per approfondimenti sul tumore della mammella www.senologia.eu
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