Ecografia del seno |
L’ecografia mammaria ormai un mezzo diagnostico indispensabile
nello studio di una neoformazione della mammella . Spesso è utile per
differenziare cisti liquide da neoformazioni solide e porre anche talvolta il
sospetto di malignità e quindi consigliare altri esami di approfondimenti quali
mammografia e agoaspirato o biopsia mammaria.
Al giorno per eseguire un ecografia mammaria d’oggi si usano apparecchi con sonde al alta
risoluzione muniti anche di color-doppler.
L’esame viene eseguito a paziente in posizione supina con le
braccia estese verso l’alto . Per lo studio dei quadranti esterni è preferibile
far ruotare leggermente la paziente sul fianco controlaterale.
Le scansioni più utilizzate sono quelle longitudinali ,
trasversali e quelle radiali, quest’ultime molto utili per identificare i dotti
galattofori.
Durante l’ esecuzione dell’esame è spesso necessario
ripetere manovre di compressione del tessuto mammario con la sonda per valutare
eventuali modificazioni della morfologia della ghiandola mammaria.
L’ecografia mammaria ha diverse indicazioni che possono
suddividersi in due gruppi:
1
Pazienti con lesioni palpabili
-
Noduli non visibili alla mammografia
-
Noduli in pazienti giovani con seni densi
-
Noduli in pazienti in gravidanza
Pazienti con lesioni non palpabili
-
Con caratteristiche mammografiche benigne
-
Con caratteristiche mammografiche dubbie
Patologie
benigne che si possono valutare con ecografia mammaria
CISTI
Le cisti sono reperti frequenti tra i 35 e i 50 anni ed è spesso riscontrabile in pazienticon
mastopatia fibrocistica. Possono formarsi in pochi giorni e diventare di alcuni
millimetri fino ad arrivare anche a dimensioni di 5-6 cm , ma spesso regrediscono dopo la menopausa.
Sono spesso multiple e talvolta anche bilaterali.
Particolare caratteristica della cisti è la sua deformabilità sotto
compressione della sonda specie se sono superficiali.
Una particolare cisti liquida è il galattocele che si forma
spesso nella mammella che allatta per ostruzione di un dotto galattoforo con
conseguente ristagno di latte.
FIBROADENOMA
E’ molto frequente nelle pazienti inferiori a 30 anni ed è
un reperto ormai frequente nelle adolescenti e giovani donne.
All’ecografia mammaria si presenta come un nodulo di forma
ovalare o rotonda a margini netti con dimensioni che possono andare da alcuni
millimetri a 4-5 centimetri. Caratteristica costante è lka mancata
deformabilità sotto compressione della sonda e la notevole mobilità.
Il fibroadenoma può
accrescere spontaneamente durante la gravidanza
Utile in questi ultimi anni l’ecocolordoppler che dimostra
il tipo di vascolarizzazione del fibroadenoma.
TUMORE FILLOIDE
E’ una neoformazione mammaria a componente mista ,
connettivale e epiteliale classificata talvolta “borderline” a basso grado di
malignità:
E’ generalmente non dolente, a crescita rapida , raggiunge
talvolta anche dimensioni oltre i 6/7 cm
e tende a recidivare se asportato in modo incompleto. L’età d’insorgenza
è di solito tra i 30 e i 50 anni .
Va sempre asportato in quanto talvolta può degenerare in
cistosarcoma filloide e potrebbe metastatizzare per via ematica.
PAPILLOMA
E’ una lesione iperplastica del rivestimento dei dotti
subareolari che talvolta dilata il lume fino a diventare a forma di ciste. Spesso può dare secrezione ematica dal capezzolo.
PATOLOGIA INFIAMMATORIA
Di solito sono mastiti le cui cause possono essere o
infettive ( mastite da streptococco e stafilococco) a quelle di natura
neoplastica. Sono accompagnate sempre da arrossamento ed edema cutaneo e da dolore più o meno intenso alla
mammella.
Talvolta possono essere anche in forme acute come avviene in
caso di allattamento . di solito a eziologia infettiva.
PATOLOGIA
MALIGNA
Il carcinoma è la patologia maligna più frequente della mammella Rappresentando
circa il 98% delle lesioni maligne.
Spesso viene descritta con irregolarità dei margine talvolta
spiculati o a margini sfumati e
fortemente ipoecogeni ( maggiore è il grado di ipoecogenicità, maggiore è il
sospetto di malignità). E talvolta con microcalcificazioni all’interno.Se vi è un alone periferico spesso è segno di tumore
infiltrante. I carcinomi sono difficilmente deformabili quando compressi dalla
sonda.
E' indispensabile comunque sempre avvalersi di diagnostica
strumentale di supporto per la diagnosi quale la mammografia e talvolta la
risonanza e quindi per finire la biopsia mammaria per valutarne le
caratteristiche istologiche.
ECOGRAFIA INTERVENTISTICA
Negli ultimi anni ormai ha assunto un ruolo importantissimo
in quanto la facile esecuzione di agoaspirati e biopsie mammarie permette di
porre diagnosi sul tessuto asportato .
A secondo delle indicazioni
e del tipo di neoformazione permette di eseguire un agobiopsia con ago
sottile per esami citologici come
avviene per i fibroadenomi, cisti liquide o tumori sospetti molto piccoli di
dimensione( minori di 4/5 mm), oppure con ago più grande (TRU-CUT) come per i tumori più grandi dimensioni per
avere un tessuto sul quale porre diagnosi istologiche più approfondite oltre ai
fattori prognostici utili ai fini delle indicazioni chirurgiche ed oncologiche.
COLORDOPPLER
Recentemente un nuovo impulso allo studio della
vascolarizazione delle neoformazioni mammarie si attua rtamite l-eco-color-doppler
che permette di valutare in tempo reale la morfologia della neoformazione
mammaria e contemporaneamente la sua vascolarizzazione.
In linea generale le lesioni neoplastiche presentano
frequentemente una vascolarizzazione abnorme con numerosi segnali arteriosi con
flussi ad alta resistenza e turbolenti flussi venosi , mentre le lesioni
benigne non mostrano segnali o questi sono di modesta entità.
Oltre che indagini sulla diagnosi differenziale tra lesioni
benigne e lesioni maligne , con il color-doppler, sono stati evidenziate i
linfonodi metastatici da quelli indenni da malattia, oppure di evidenziare
recidive locali dopo interventi chirurgici.
In linea generale ancora si è potuto notare come neoformazioni
riccamente vascolarizzate hanno la capacità di metastatizzare più precocemente
anche se ancora si sta approfondendo questa teoria.
Bibliografia: Senologia: diagnostica per immagini di Umberto Veronesi ed.medico scientifiche
Per approfondimenti www.massimovergine.it a cura del Prof. Massimo Vergine
Responsabile UOC della Chirurgia della mammella
Policlinico Umberto I -Roma
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