Referto istologico
breve guida
Il
referto istologico di un intervento al seno è predisposto per essere utilizzato
dai medici e dagli operatori della sanità e, per questo, utilizza un linguaggio
tecnico che risulta di difficile comprensione per i non addetti ai lavori.
Nonostante le informazioni ricevute spesso le pazienti ed i loro famigliari si
trovano quindi in difficoltà di fronte a di termini e sigle che risultano del
tutto estranei alla loro quotidianità. Questa sezione del sito ha lo scopo di
aiutare ad interpretare quelle voci che, per la loro importanza clinica e
prognostica, fanno parte integrante di tutti i referti anatomo-patologici. Le
notizie riportate non sono però sufficienti per poter esprimere giudizi
prognostici dei singoli casi ne per valutare l’adeguatezza di eventuali terapie
in atto.
STRUTTURA DEL REFERTO ISTOLOGICO
breve guida
Il
referto include una descrizione macroscopica del pezzo operatorio, una
microscopica (in realtà si tratta della diagnosi) e la determinazione di
alcuni parametri prognositci e caratteristiche biologiche del tumore.
Descrizione macroscopica del pezzo operatorio
La
prima parte del referto riporta una accurata e dettagliata descrizione dei
pezzi chirurgici inviati al patologo per essere esaminati. Sono descritti: il
tipo di intervento che ha dato origine ai campioni (biopsia, ampia exeresi,
quadrantectomia, mastectomia, ecc.), il numero, le dimensioni e il peso dei
pezzi, la presenza di eventuali punti di repere posti dal chirurgo per
orientare il pezzo, la descrizione macroscopica di tutte le lesioni, la sua
distanza dai margini di resezione chirurgica, il numero degli eventuali
linfonodi prelevati, ecc.
Descrizione microscopica (comprende i seguenti dati)
Tipo e grado istologico
Il
tumore è classificato in base al tipo di cellule da cui trae origine; le due
varianti principali sono il duttale e il lobulare che si sviluppa dalle cellule
delle cosidette unità duttolobulari terminali. Se la malattia dimostra di aver
acquisito la capacità di invadere i tessuti circostanti e di diffondersi al di
fuori della mammella viene classificata come carcinoma (duttale o lobulare)
infiltrante, per le forme non invasive si preferisce oggi utilizzare i termini
di neoplasia intraepiteliale duttale (DIN) o lobulare (LIN). Un carcinoma può
essere associato ad una componente intraduttale, questa concomitanza può
modificare l’iter terapeutico per cui va segnalata come: assente, presente
focale o presente ed estesa. Attraverso una valutazione dell’aspetto e della
forma delle cellule tumorali e di quanto nel loro insieme si discostino dalle
cellule della mammella normale il carcinoma viene inoltre classificato in base
al grado di differenziazione in tre categorie o gradi (ben differenziato,
moderatamente differenziato e scarsamente differenziato).
Dimensioni del tumore della mammella
L’estensione
della malattia viene in genere indicata in millimetri. Nelle forme multifocali
(più focolai presenti nello stesso quadrante della mammella) o multicentriche
(focolai plurimi in altri quadranti) tutti i focolai vengono riportate le
dimensioni.
Grado nucleare
E’
una valutazione basata sull’esame di alcuni parametri morfologici dei nuclei
delle cellule che esprime, in una scala crescente (G1,G2, G3), quanto le
cellule del tumore si siano ormai diversificate da quelle della mammella
normale. Più elevato è il grado maggiore è l’aggressività della malattia.
Stato dei margini di resezione
Indica
se la malattia è presente sui margini di resezione chirurgica questo parametro
è utile per valutare se sia eventualmente necessario un nuovo intervento di
radicalizzazione. In caso di margini positivi vengono fornite informazioni sul
tipo di coinvolgimento (focale, esteso) mentre quando i margini sono liberi
viene in genere indicata la distanza in millimetri tra margine e tumore.
Invasione vascolare
L’invasione
vascolare è un indicatore di aggressività del tumore, indica la presenza di
cellule tumorali isolate o in agregati all'interno dei vasi sanguigni e
linfatici circostanti il tumore e rappresenta quindi un parametro che dovrebbe
essere sempre segnalata nel referto.
Stato dei linfonodi
Nei
casi in cui l’intervento abbia previsto l’asportazione dei linfonodi ascellari
il referto indica il numero totale dei linfonodi esaminati e quelli risultati
interessati dalla malattia. Viene inoltre specificato il tipo di coinvolgimento
metastatico: micrometastasi, parziale, extracapsulare, ecc..
pT.N.M.
Questa
sigla è l’espressione della classificazione TNM adottata a livello
internazionale per stadiare in gruppi omogenei i tumori. In particolare T
indica la categoria tumore primitivo (è un indicatore delle dimensioni e
dell'estensione del tumore), N quella dei linfonodi regionali (indica la
presenza/assenza di coinvolgimento metatstatico del linfonodi), M il
coinvolgimento metatstatico (a distanza). La p minuscola indica invece che i
parametri frutto di una valutazione anatomo-patologica. Per ognuna delle tre
categorie principali la classificazione prevede una serie di sottocategorie che
consentono di descrivere con precisione l’estensione anatomica della malattia.
La classificazione TNM pur mantenendo la sua validità viene oggi integrata con
le variabili biologiche della malattia vista la sempre maggior importanza che
queste stanno acquisendo per la pianificazione delle cure e la valutazione
della prognosi.
CARATTERIZZAZIONE BIOLOGICA
Stato dei recettori ormonali
I
recettori per gli estrogeni (RE) e per il progesterone (PgR)sono proteine che
si presentano sul nucleo di alcune cellule tumorali nonchè delle cellule
mammarie normali a cui gli ormoni sessuali si legano saldamente inducendo
cambiamenti che stimolano la crescita cellulare. La determinazione dei
recettori che viene espressa in termini di percentuale è quindi utile per
stabilire se e quanto un tumore sarà sensibile alla terapia con farmaci, come
il tamoxifene o gli inibitori delle aromatasi, in grado bloccare l’interazione
fra ormone e recettore.
Espressione gene c-ErbB2
IL
c-HerB è una proteina presente sulla membrana esterna di alcune cellule
tumorali e svolge la funzione di recettore per il fattore di crescita umano
dell’epidermide importante per lo sviluppo e la sopravvivenza della cellula.
All’iper-espressione di questo gene che si verifica in circa il 20-30 % di
tumori si associa una maggior aggressività della malattia. Per la terapia dei
tumori HER2 positivi oggi è possibile utilizzare il Trastuzumab, anticorpo
monoclonale, che si lega al recettore e impedisce alle proteine difettose di
provocare una crescita cellulare incontrollata.
Ki 67
Questo valore esprime la percentuale di cellule tumorali che hanno la potenzialita’ di duplicarsi. In generale maggiore e’ l’aggressivita’ del tumore più le cellule tumorali tendono ad essere aggressive.
Questo valore esprime la percentuale di cellule tumorali che hanno la potenzialita’ di duplicarsi. In generale maggiore e’ l’aggressivita’ del tumore più le cellule tumorali tendono ad essere aggressive.
A cura dell'Humanitas center Cancer
Per maggiori informazioni sul tumore al. seno
www.senologia.eu
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