Emilia-Romagna
virtuosa non solo nella prevenzione oncologica ma anche nella ricerca
sul cancro. La Regione è stata una delle prime in Italia ad allargare,
nel 2010, la mammografia per l’individuazione del tumore del seno in
fase precoce alle donne nelle fasce d’età 45-49 e 70-74 anni. E a
partire da quest’anno il programma di screening del collo dell’utero
subirà un importante cambiamento, con il passaggio dal Pap-test
triennale al test HPV quinquennale, che si è dimostrato più efficace
nella prevenzione di questa neoplasia per la fascia d’età dai 30 ai 64
anni. Nel 2016 nella Regione sono stimati complessivamente 30.900 nuovi
casi di tumore (15.700 uomini e 15.200 donne). Grazie alle campagne di
prevenzione e alle nuove armi il 60% dei pazienti sconfigge la malattia,
percentuale che raggiunge il 70% nelle neoplasie più frequenti. Proprio
alle terapie innovative è dedicato il convegno internazionale Clinical
and translational research in Oncology che si svolgerà il 28 e 29
novembre all’IRCCS Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia con i più
importanti esperti da tutto il mondo. “I centri di ricerca della nostra
Regione hanno offerto un contributo fondamentale negli studi
internazionali sulle nuove molecole – spiega il prof. Carmine Pinto,
presidente nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e
direttore dell’Oncologia Medica dell’IRCCS della città emiliana -.
Basti pensare a due neoplasie a forte incidenza come quelle del
colon-retto e del seno, con 4.100 e 4.200 nuove diagnosi stimate in
Emilia-Romagna nel 2016. Non solo riusciamo a individuarle con lo
screening in fase precoce e a guarirle grazie a terapie innovative, ma
anche la sopravvivenza nella fase metastatica è migliorata in modo
significativo per effetto di trattamenti sempre più efficaci. Nel
colon-retto avanzato in 15 anni è passata dai 6-9 mesi agli attuali
30-36 e nel tumore al seno l’effetto combinato di screening e terapia
adiuvante ha contribuito a ridurre la mortalità del 30%”. Proprio su
queste due neoplasie si svolgeranno le letture magistrali del prof. Corrado Boni
e del prof. Maurizio Scaltriti, a cui verrà assegnato un prestigioso
riconoscimento, il Core Oncology Award 2016. “Il prof. Boni – continua
il prof. Pinto – è stato per molti anni direttore dell’Oncologia a
Reggio Emilia e ha condotto studi decisivi sui tumori gastrointestinali.
E lanciamo un ponte della ricerca Oltreoceano con il riconoscimento a Maurizio Scaltriti,
che guida lo Human Oncology and Pathogenesis Program in uno dei più
importanti centri del mondo, il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center
di New York”. “Caratterizzazione molecolare e immuno-oncologia,
approfondite in due sessioni del convegno, stanno cambiando lo standard
del trattamento in molte neoplasie che fino a pochi anni fa non
presentavano efficaci alternative terapeutiche – conclude il prof. Pinto
-. Approfondiremo anche le nuove prospettive nella cura dei tumori del
seno e dell’ovaio, del polmone, delle neoplasie genito-urinarie e
gastrointestinali. Infine un focus sul tema della sostenibilità di
questi trattamenti con un confronto fra clinici e pazienti”.
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