Umberto Veronesi: così vincermo il tumore

La crociata di Veronesi Così vinceremo il tumore


Prevenzione e screening di massa il verbo del noto oncologo
La conferenza al circolo Ufficiali nella conferenza organizzata dal Lions Club La Spezia degli Ulivi



Umberto VeronesiLa Spezia, 30 gennaio 2012 - IL MESSAGGIO è uno: prevenzione e screening di massa. Uniti a comportamenti e stili di vita appropriati. La scienza sta facendo la sua parte, ma anche la popolazione, le donne soprattutto, devono collaborare attivamente. Solo così i tumori femminili potranno essere, se non sconfitti, quantomeno drasticamente ridotti. Le ha dette, queste cose, uno di cui ci si può fidare, avendo maturato nell’arco dell’esperienza di una vita livelli di competenza e autorevolezza scientifica di dimensioni internazionali. Ovvero l’oncologo Umberto Veronesi. Un uditorio folto e attento — tanti medici e tante donne — ha ascoltato il suo «verbo», sabato sera, al circolo Ufficiali nella conferenza organizzata dal Lions Club La Spezia degli Ulivi, presieduto da Paola Virginia Modena, che ha introdotto la conferenza.



PAROLE, quelle dell’ex ministro della Sanità e attuale presidente della Fondazione che porta il suo nome, che hanno da una parte tranquillizzato ma dall’altra sono suonate come un monito per quello che ancora si deve fare sulla strada dello studio e della prevenzione. In questo quadro l’oncologo ha avuto anche parole di apprezzamento per il lavoro che si sta facendo alla Spezia, sul terreno della prevenzione precoce del tumore al seno, citando la rete dell’associazione «Salute Donna» e il professor Edgardo Montrucchio.



VERONESI è partito da lontano, dalla rivoluzione della diagnostica arrivata con l’impiego dei raggi X e dalle successive intuizioni, poi diventate scuola. Come quella, dello stesso Veronesi, in fatto di trattamento chirurgico delle neoplasie. Quando — eravamo sul finire degli anni 60 — si passò dal concetto secondo cui, nel caso di tumore al seno, si doveva comunque dare il massimo trattamento possibile, quindi mastectomia sempre e comunque («un dogma»), al concetto del trattamento minimo efficace, risparmiando, laddove possibile, traumi e devastazioni fisiche. Oggi ha ricordato Veronesi — che ha appena ricevuto dal governo indiano l’incarico di uno studio su vasta scala per la prevenzione del cancro alla mammella, una patologia letteralmente esplosa in quel paese — di strada se ne è fatta tanta, soprattutto sul fronte del trattamento precoce.





BASTI PENSARE che a Milano si opera il 30 per cento di donne con tumori «occulti», individuati solo grazie al progresso della strumentazione diagnostica. «Purtroppo — ha però aggiunto Veronesi — per individuare quale sia la strada giusta occorrono studi e sperimentazioni, indagni sulla popolazione che possono durare anche decenni». E nel frattempo? Il messaggio dell’oncologo è stato chiaro e quasi accorato: «Occorre essere attenti al nostro corpo, dobbiamo farci carico di una corretta prevenzione, esplorando i nostri organi». La battaglia contro il tumore si può vincere. Parola di Veronesi.

Per maggiori informazioni sulla prevenzione del tumore al seno http://www.senologia.eu/



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