Roche ha annunciato nuovi dati di follow-up a lungo termine di due studi pivotal su larga scala che hanno valutato l’utilizzo di trastuzumab in adiuvante per il trattamento del tumore al seno HER2 positivo in fase iniziale, presentati al San Antonio Breast Cancer Symposium (SABCS). Entrambi gli studi – l’N9831 condotto dal North Central Cancer Treatment Group (NCCTG), e il BCIRG006 effettuato dal Breast Cancer International Research Group – hanno dimostrato che trastuzumab ha ridotto di circa un terzo il rischio di recidiva del tumore in donne con carcinoma mammario HER2 positivo in fase precoce, rispetto alle pazienti che hanno ricevuto la sola chemioterapia. Entrambi gli studi hanno inoltre dimostrato la sopravvivenza libera da malattia a 5 anni in almeno l’80 per cento delle donne che hanno ricevuto trastuzumab per un anno. I trial hanno anche confermato il profilo favorevole di sicurezza cardiaca di trastuzumab con il follow-up a lungo termine. Inoltre, entrambi gli studi hanno dato risposta alle domande della comunità medica circa la migliore modalità di somministrazione del farmaco.
Il BCIRG006 è uno studio indipendente randomizzato di Fase III mirato a valutare l’uso di due trattamenti chemioterapici (docetaxel e carboplatino) associati con trastuzumab successivamente al trattamento adiuvante iniziale con chemioterapia a base di doxorubicina e ciclofosfamide per la cura del carcinoma mammario HER2 positivo in fase precoce. Lo studio è stato condotto dal Breast Cancer International Research Group (BCIRG). L’endpoint primario dello studio era la sopravvivenza libera da malattia, mentre quelli secondari erano la sopravvivenza globale, la tossicità e i marker patologici e molecolari predittivi dell’efficacia.
Lo studio ha dimostrato che trastuzumab somministrato in associazione con un regime a base di antracicline riduce il rischio di recidiva del 36 per cento nelle donne trattate per un anno con trastuzumab rispetto a quelle trattate con la sola chemioterapia, mentre il rischio di decesso è stato ridotto del 37 per cento. I risultati dello studio hanno dimostrato anche che trastuzumab somministrato in associazione con regimi liberi da antracicline ha ridotto il rischio di recidiva del 25 per cento nelle donne trattate per un anno con trastuzumab rispetto a quelle trattate con la sola chemioterapia, mentre il rischio di decesso è stato ridotto del 23 per cento. In entrambi i casi, i risultati erano statisticamente significativi.
Il carcinoma mammario è il tumore femminile più diffuso al mondo. Ogni anno vengono diagnosticati oltre un milione di nuovi casi e quasi 400.000 persone perdono la vita a causa di questa malattia. La caratteristica del carcinoma mammario HER2 positivo è la presenza di maggiori quantità di proteina HER2 sulla superficie delle cellule tumorali. Questo fenomeno è noto come positività HER2 e colpisce circa il 20-25 per cento delle donne affette da carcinoma mammario.
Trastuzumab è un anticorpo monoclonale umanizzato, creato per identificare e bloccare l’attività di HER2, una proteina prodotta da un gene specifico a potenziale cancerogeno. Il meccanismo di azione di trastuzumab è unico in quanto attiva il sistema immunitario e inibisce i recettori HER2 per combattere il tumore. Si è dimostrato efficace nel trattamento del carcinoma mammario HER2 positivo, sia nello stadio iniziale che in quello avanzato (metastatico). L’uso di trastuzumab è stato approvato anche in associazione con un inibitore dell’aromatasi per il trattamento delle pazienti in post-menopausa con carcinoma mammario metastatico co-positivo al recettore HER2 e al recettore ormonale. Nello stadio iniziale della malattia (adiuvante), trastuzumab è approvato per l’uso dopo il trattamento chemioterapico standard (adiuvante). Trastuzumab viene commercializzato negli Stati Uniti da Genentech, in Giappone da Chugai e a livello internazionale da Roche. Dal 1998, trastuzumab è stato utilizzato per curare quasi 600.000 donne affette da carcinoma mammario HER2 positivo in tutto il mondo.
Roche Con sede centrale a Basilea, Svizzera, Roche è uno dei principali gruppi al mondo leader nell’area salute ed opera nei settori farmaceutico e diagnostico, con un forte orientamento alla ricerca. Roche è la più grande azienda di biotecnologie al mondo, con farmaci innovativi nelle aree oncologia, virologia, malattie infiammatorie, metabolismo e sistema nervoso centrale. È leader mondiale nella diagnostica in vitro, nella diagnostica istologica del cancro ed è all’avanguardia nella gestione del diabete. Fornire farmaci e strumenti diagnostici che permettano miglioramenti tangibili della salute, della qualità di vita e della sopravvivenza dei pazienti è la strategia di Roche nella Medicina Personalizzata. Roche conta oltre 80.000 dipendenti nel mondo e nel 2008 ha investito quasi 9 miliardi di franchi svizzeri in ricerca e sviluppo registrando un fatturato di 45,6 miliardi di franchi svizzeri. Roche è proprietaria di Genentech, negli Stati Uniti e ha interessi di maggioranza in Chugai Pharmaceutical, Giappone. www.roche.com
Maggiori approfondimenti sul tumore al seno www.senologia.eu
a cura del Prof. Massimo Vergine
Il BCIRG006 è uno studio indipendente randomizzato di Fase III mirato a valutare l’uso di due trattamenti chemioterapici (docetaxel e carboplatino) associati con trastuzumab successivamente al trattamento adiuvante iniziale con chemioterapia a base di doxorubicina e ciclofosfamide per la cura del carcinoma mammario HER2 positivo in fase precoce. Lo studio è stato condotto dal Breast Cancer International Research Group (BCIRG). L’endpoint primario dello studio era la sopravvivenza libera da malattia, mentre quelli secondari erano la sopravvivenza globale, la tossicità e i marker patologici e molecolari predittivi dell’efficacia.
Lo studio ha dimostrato che trastuzumab somministrato in associazione con un regime a base di antracicline riduce il rischio di recidiva del 36 per cento nelle donne trattate per un anno con trastuzumab rispetto a quelle trattate con la sola chemioterapia, mentre il rischio di decesso è stato ridotto del 37 per cento. I risultati dello studio hanno dimostrato anche che trastuzumab somministrato in associazione con regimi liberi da antracicline ha ridotto il rischio di recidiva del 25 per cento nelle donne trattate per un anno con trastuzumab rispetto a quelle trattate con la sola chemioterapia, mentre il rischio di decesso è stato ridotto del 23 per cento. In entrambi i casi, i risultati erano statisticamente significativi.
Il carcinoma mammario è il tumore femminile più diffuso al mondo. Ogni anno vengono diagnosticati oltre un milione di nuovi casi e quasi 400.000 persone perdono la vita a causa di questa malattia. La caratteristica del carcinoma mammario HER2 positivo è la presenza di maggiori quantità di proteina HER2 sulla superficie delle cellule tumorali. Questo fenomeno è noto come positività HER2 e colpisce circa il 20-25 per cento delle donne affette da carcinoma mammario.
Trastuzumab è un anticorpo monoclonale umanizzato, creato per identificare e bloccare l’attività di HER2, una proteina prodotta da un gene specifico a potenziale cancerogeno. Il meccanismo di azione di trastuzumab è unico in quanto attiva il sistema immunitario e inibisce i recettori HER2 per combattere il tumore. Si è dimostrato efficace nel trattamento del carcinoma mammario HER2 positivo, sia nello stadio iniziale che in quello avanzato (metastatico). L’uso di trastuzumab è stato approvato anche in associazione con un inibitore dell’aromatasi per il trattamento delle pazienti in post-menopausa con carcinoma mammario metastatico co-positivo al recettore HER2 e al recettore ormonale. Nello stadio iniziale della malattia (adiuvante), trastuzumab è approvato per l’uso dopo il trattamento chemioterapico standard (adiuvante). Trastuzumab viene commercializzato negli Stati Uniti da Genentech, in Giappone da Chugai e a livello internazionale da Roche. Dal 1998, trastuzumab è stato utilizzato per curare quasi 600.000 donne affette da carcinoma mammario HER2 positivo in tutto il mondo.
Roche Con sede centrale a Basilea, Svizzera, Roche è uno dei principali gruppi al mondo leader nell’area salute ed opera nei settori farmaceutico e diagnostico, con un forte orientamento alla ricerca. Roche è la più grande azienda di biotecnologie al mondo, con farmaci innovativi nelle aree oncologia, virologia, malattie infiammatorie, metabolismo e sistema nervoso centrale. È leader mondiale nella diagnostica in vitro, nella diagnostica istologica del cancro ed è all’avanguardia nella gestione del diabete. Fornire farmaci e strumenti diagnostici che permettano miglioramenti tangibili della salute, della qualità di vita e della sopravvivenza dei pazienti è la strategia di Roche nella Medicina Personalizzata. Roche conta oltre 80.000 dipendenti nel mondo e nel 2008 ha investito quasi 9 miliardi di franchi svizzeri in ricerca e sviluppo registrando un fatturato di 45,6 miliardi di franchi svizzeri. Roche è proprietaria di Genentech, negli Stati Uniti e ha interessi di maggioranza in Chugai Pharmaceutical, Giappone. www.roche.com
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a cura del Prof. Massimo Vergine
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